il Salento...
Vi sono alcuni giorni, quando il cielo è nitidissimo, in cui da questo luogo di frontiera si vedono i monti della Calabria ad Occidente, quelli dell'Albania ad Oriente e l'isola di Corfù a Mezzogiorno. Si ha la netta sensazione di trovarsi ad un crocevia di flussi di millenaria civiltà; la sfrenata solarità di questa terra, i violenti contrasti del tessuto ambientale, le magiche atmosfere inducono alla sua scoperta. Sul palcoscenico di questo scenario immaginario, da cui ogni giorno si ha il privilegio di vedere sorgere il sole, sorge l'antica masseria Solicara, in una paesaggio contrappuntato da muretti a secco, da misteriosi e ricorrenti dolmen e menhir, da tipiche costruzioni trulliformi, circondata da superstiti pozzi, abbeveratoi, pile, aie, forni ed alveari. Perfino le proposte gastronomiche sono complici di seduzioni: non bastassero l'olio d'oliva ed i vini ad esaltare e nobilitare qualsiasi pietanza, vi sono le verdure, squisite per tutto il sole che ricevono e la buona terra su cui crescono, le paste casereccia con l'annessa salsa di pomodoro fatta in casa, il pane cotto al forno di pietra, i formaggi e la ricotta fresca, fatti secondo le tradizioni, i dolci, le marmellate o liquori a base di erbe spontanee.
A tutto ciò si aggiunge uno spiccato senso dell'ospitalità: approdare qui vuol dire non essere predoni con la scimitarra tra i denti, ma ballare insieme la pizzica tarantata, aspettando di vedere sorgere il sole dietro le cime rosseggianti dell'Albania e inebriarsi ai profumi del timo, del rosmarino e della mentuccia.